top of page

Finalmente a casa: la lotta continua per il ritorno dei restanti 90 ostaggi

  • Israel Unfolded
  • 27 gen
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 5 feb

Sabato 25 gennaio, in seguito a ritardi causati dal mancato rispetto degli accordi sulla liberazione degli ostaggi da parte di Hamas, Liri Albag, Daniella Gilboa, Naama Levy e Karina Ariev sono finalmente tornate a casa in Israele dopo 477 giorni di prigionia a Gaza.


L’accordo originale, che prevedeva la liberazione di Arbel Yehud, non è stato rispettato dal gruppo terroristico poiché, secondo le informazioni ricevute, Arbel si trovava nelle mani della Jihad Islamica Palestinese, che non ha fornito in tempo aggiornamenti sulle condizioni dell’ostaggio. Arbel è ora stata confermata viva e sarà rilasciata giovedì prossimo insieme ad Agam Berger, portando a due i rilasci previsti nella stessa settimana: il secondo è programmato per sabato.


Questa mattina, violando nuovamente gli accordi, Hamas ha fornito a Israele la lista definitiva delle condizioni fisiche degli ostaggi da liberare nella prima fase dell’accordo. Otto dei 26 ostaggi ancora in attesa di rilascio nella prima fase della tregua a Gaza sono stati confermati morti. Il ritardo nella consegna della lista, prevista nei giorni scorsi, ha portato l’IDF a vietare ai cittadini di Gaza di tornare verso il nord della Striscia, lasciando migliaia di persone bloccate sulla costa in attesa di poter rientrare al Nord.


Non appena l’IDF ha ricevuto la lista con le condizioni degli ostaggi e la conferma da Hamas sul rilascio di Arbel Yehud, i checkpoint all’interno della Striscia sono stati riaperti, consentendo ai cittadini di proseguire verso l’area settentrionale.


Former hostages Daniella Gilboa, Karina Ariev, Liri Albag, and Naama Levy.

Da sinistra a destra: Daniella Gilboa, Karina Ariev, Liri Albag, and Naama Levy.


Liri, Daniella, Naama e Karina sono di nuovo a casa

Liri Albag, Daniella Gilboa, Naama Levy e Karina Ariev sono state rilasciate durante una messa in scena orchestrata da Hamas per far sembrare che la piazza in cui è avvenuto il rilascio fosse gremita di persone. In realtà, erano presenti solo alcune centinaia di partecipanti, ma il gruppo ha utilizzato tecniche di ripresa focalizzandosi su persone ammassate in uno spazio ristretto per dare l’illusione di una folla immensa, alimentando ulteriormente la propria propaganda.


Le quattro ragazze, rapite dalla base di Nahal Oz il 7 ottobre 2023, erano soldatesse catturate in abiti civili, ma sono state rilasciate con un’uniforme verde che richiama i colori di un’uniforme militare. In questo modo, il gruppo terroristico le ha derise, fingendo di averle liberate con gli stessi vestiti con cui erano state catturate, a supporto della propria propaganda che distorce i fatti reali.


Le ragazze hanno raccontato di essere rimaste insieme per la maggior parte della prigionia. Con loro c’era una quinta ragazza, Agam Berger, rapita nello stesso momento, ma separata dal gruppo il giorno del rilascio. Agam sarà liberata giovedì prossimo.


Dai loro racconti è emerso che Liri, col tempo, è diventata la leader del gruppo, assumendosi il compito di comunicare e scambiare informazioni con i rapitori. Le ragazze sono state tenute in diverse località, tra cui Gaza City e i tunnel di Hamas, in condizioni di grave trascuratezza, senza igiene e con scarso nutrimento. Alcune di loro sono state costrette a cucinare e pulire le case dei rapitori, senza però avere il permesso di mangiare il cibo che preparavano.


Alcune hanno imparato l’arabo, mentre altre hanno trascorso del tempo con i bambini dei terroristi.


Tutti a casa

Novanta ostaggi stanno ancora aspettando di tornare a casa.

Non ci fermeremo finché non saranno tutti liberi.

 
 
 

Commenti


© 2024 by Train of Thoughts. Powered and secured by Wix

bottom of page